Nel silenzio del suo studio apparecchia il tavolo con la scena da dipingere. E’ il momento più delicato. Dispone i frutti sotto il fascio di luce della lampada, li accosta, li allontana, li avvicina di nuovo per creare il modello delle sue studiatissime architetture. Dove tutto è necessario e nulla è casuale. Si muove silenzioso, quasi inavvertito, alla ricerca del punto di vista ideale per ritrarre la scena che ha in mente. Dà l’ultimo tocco, poi sistema il cavalletto e scatta.